Provincia di Cagliari: Ambiente & Civiltà – CAPITOLO I – GEOGRAFIA E TERRITORIO
Sirio Vannello
Il territorio e la flora
La particolare situazione latitudinale della Sardegna meridionale, traducentesi in minor quantità annue di precipitazioni ed in maggiori temperature, non può non riflettersi nella struttura e nella composizione floristica delle formazioni vegetali.
L’irrigidimento delle condizioni climatiche su valori meno favorevoli ed il minor indice di montuosità in confronto con quelli medi isolani non ostacolano tuttavia in maniera notevole l’estrinsecarsi di una apprezzabile varietà floristica e di tipologie vegetazionali.
Un aspetto comune da sottolineare è la grande prevalenza delle latifoglie in quasi tutte le formazioni arbustive e forestali e l’habitus morfologico e biologico di molte specie, teso a realizzare condizioni di resistenza alle elevate temperature, alla aridità, alla violenza e persistenza dei venti. Prevalgono così le foglie di limitate dimensioni, coriacee, talora ridotte a spine o a squame o addirittura precocemente caduche, con rivestimenti vari di cere e di peli per lo più sempreverdi.
È noto come la vegetazione debba essere interpretata nel suo divenire attraverso fasi dinamiche di evoluzione ove i fattori naturali possano agire ed interagire indisturbati, di regressione allorché fattori contingenti naturali (es. frane) o più spesso artificiali, legati questi alla azione dell’uomo, interferiscono in maniera rilevante e continua.
Anche nella Sardegna meridionale lo stadio finale (climax) della vegetazione è costituita dalla foresta ma non è raro il caso che il processo di evoluzione possa essere interrotto da fattori locali, di natura topografico edafica che bloccano la evoluzione su fasi intermedie di macchia o di boscaglia, formazioni ben diverse, quindi, dal punto di vista genetico, da quelle similari provenienti da interventi antropici quali tagli, incendi, coltivazioni agrarie ecc.
Iniziando l’esame dell’ambiente litoraneo è da rilevare la varietà di situazioni che si presentano a seconda della morfologia e della geologia del substrato.
Su tutte le coste non mancano in corrispondenza di piatte pianure e degli estuari dei fiumi vaste aree sommerse o semisommerse dominate dalle praterie alofile in cui prevalgono floristicamente e fisionomicamente le specie crassulente dei generi Salicornia, Salsola, Suaeda, Arctrocnemum, Obione ecc. (foci del Flumendosa, stagno di Colostrai, Molentargius, Santa Gilla, porto Pino, Basso Sulcis) con intercalazione di vegetazioni riparie di acqua dolce a base di cannuccia (Phragmites communis, cannisoni) di sala (Tiphia angustifolia e latifolia, fenu de spadula) ecc.
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