Ogni mese una proposta, un suggerimento di lettura scelto fra i libri della Biblioteca Emilio Lussu della Città Metropolitana di Cagliari.
Brani tratti da romanzi, scritti autobiografici, gialli, classici della letteratura e novità bibliografiche, premi Nobel, letti dai lettori volontari della Biblioteca Emilio Lussu.
L’undicesimo appuntamento riguarda la lettura di tre brani tratti da Canne al vento di Grazia Deledda.
L’autrice
Grazia Maria Cosima Damiana Deledda, nota semplicemente come Grazia Deledda (settembre 1871, Nuoro / agosto 1936, Roma), fu una scrittrice sarda famosa nel mondo e unica italiana a vincere il premio Nobel per la letteratura, riconoscimento assegnatole nel 1926 «per la sua potenza di scrittrice, sostenuta da un alto ideale, che ritrae in forme plastiche la vita quale è nella sua appartata isola natale e che con profondità e con calore tratta problemi di generale interesse umano».
Scrittrice intensa e feconda la cui fama, nel secolo scorso, si diffuse in tutto il mondo. Una figura dirompente soprattutto se si considera il fatto che viveva in un’epoca che non premiava l’ambizione femminile.
Di sé scriveva: «Io non sogno la gloria per un sentimento di vanità e di egoismo, ma perché amo intensamente il mio paese, e sogno di poter un giorno irradiare con un mite raggio le fosche ombre dei nostri boschi, di poter un giorno narrare, intesa, la vita e le passioni del mio popolo, così diverso dagli altri, così vilipeso e dimenticato e perciò più misero nella sua fiera e primitiva ignoranza. Avrò tra poco vent’anni, a trenta voglio avere raggiunto il mio sogno radioso quale è quello di creare da me sola una letteratura completamente ed esclusivamente sarda. Sono piccina piccina, sa, sono piccola anche in confronto delle donne sarde che sono piccolissime, ma sono ardita e coraggiosa come un gigante e non temo le battaglie intellettuali».
La sua casa natale, nel centro storico di Nuoro (rione Santu Predu), è adibita a museo.
Il libro
Canne al vento è un romanzo uscito a puntate su “L’Illustrazione Italiana” nel 1913, e nello stesso anno pubblicato in volume, presso l’editore Treves di Milano.
Il titolo dell’opera più famosa della scrittrice sarda allude al tema profondo della fragilità umana e del dolore dell’esistenza.
Il rapporto di similitudine tra la condizione delle canne e la vita degli uomini, proviene da una sua opera (Elias Portolu) del 1903 dove l’autrice scrive: «Uomini siamo, Elias, uomini fragili come canne, pensaci bene. Al di sopra di noi c’è una forza che non possiamo vincere».
In un villaggio sardo, Galte, non lontano dalla foce del Cedrino, vive la nobile famiglia Pintor: padre, madre e quattro figlie: Ruth, Ester, Lia e Noemi.
Il padre, Don Zame, è un uomo superbo e orgoglioso, ma anche prepotente e soprattutto geloso dell’onore della famiglia e ne protegge il prestigio e la nobile reputazione nel paese. Le donne, dedite ai lavori domestici, restano a casa. A questa condizione femminile si ribella solo Lia, la terza delle sue figlie, la quale, trasgredendo le regole imposte dal genitore, fugge sulla penisola per «prender parte alla festa della vita», approda a Civitavecchia, qui si sposa e ha un figlio.
Don Zame sembra impazzire per lo scandalo: «Un’ombra di morte gravò sulla casa: mai nel paese era accaduto uno scandalo eguale; mai una fanciulla nobile e beneducata come Lia era fuggita così». Il padre, mentre tenta di inseguire la figlia, viene trovato misteriosamente morto sul ponte all’uscita dal paese. Il fatto criminoso resterà avvolto in una sorta di mistero: disgrazia o delitto?
Ascolta la lettura di Luisa Sanna
Luisa Sanna. L’amore per la lettura e la gioia di condividere hanno fatto di lei una interprete appassionata. Luisa legge le pagine da 35 a 40.
Ascolta la lettura di Paolo Serra
Paolo Serra ha frequentato alcuni corsi di lettura espressiva, laboratori teatrali con diverse compagnie e qualche comparsa in produzioni cinematografiche. Tra i suoi progetti c’è quello di continuare a coltivare la passione per l’arte teatrale e la lettura con l’intenzione di partecipare a sempre nuovi e stimolanti progetti. Paolo legge le pagine da 56 a 59.
Ascolta la lettura di Tiziana Vecchio
Tiziana Vecchio, di Alessandria e altri luoghi, ma sarda d’adozione, ama i libri e il teatro spaziando tra generi diversi. La lettura ad alta voce è una passione costante che l’accompagna da quando leggeva le favole al proprio figlio e coltivata attraverso il corso di lettura espressiva della Biblioteca Emilio Lussu. Tiziana legge le pagine da 116 a 117.
Come trovare questo libro in biblioteca
Canne al vento / Grazia Deledda – Milano : A. Mondadori, ©1990
Inventario: 103348, Collocazione: DEPOSITO 0200-810.
Se vuoi continuare la lettura e prendere in prestito il libro collegati alla pagina del servizio di prenotazione, oppure chiama allo 0704092901.
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